CLIMA E ARCHITETTURA: architettura spontanea-bioclimatica (parte quinta)

 

6. DUE ESEMPI DI ARCHITETTURA MEDITERRANEA: IL TRULLO E IL DAMMUSO

Nell’area mediterranea si ritrovano una serie di abitazioni rurali che avevano originariamente un uso residenziale-agricolo e servivano come struttura stagionale a carattere precario che esaurita la loro funzione potevano essere demolite. Si tratta dei trulli e pajiari pugliesi, i dammusi dell’isola di Pantelleria.

Il trullo successivamente si è trasformato in residenza stabile, mantenendo la forma ma cambiando tecniche costruttive (muratura e recentemente calcestruzzo). Oggi i trulli sono circa un migliaio presenti in Puglia soprattutto nell’area di Alberobello, vincolati come monumento nazionale dal 1930, sono entrati recentemente a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il comportamento del trullo è simile a quello di un ambiente ipogeo: la grande massa di pietra, spesso associata ad una vasca d’acqua di accumulo sotterranea, diminuisce, d’estate, la temperatura interna rispetto a quella esterna di 6-7 °C.

Questo garantisce un buon raffrescamento estivo, connesso alla ventilazione attraverso le forature della pseudo-cupola ed al colore chiaro (calce) della superficie esterna.

La forma compatta a pianta quasi quadrata e le coperture coniche costituiscono un buon compromesso tra difesa dalla radiazione e utilizzo dei guadagni solari. In inverno il calore accumulato nella cupola durante il giorno viene trasmesso di notte, anche all’interno degli ambienti.

L’architettura del trullo ruota attorno all’innesto di una forma conica su una sottostante struttura cubica.

La muratura a secco, presenta un elevato spessore (1-2 m). Singolare è la falsa cupola, molto leggera e di spessore decrescente verso la cuspide: realizzata mediante la sovrapposizione di filari concentrici chiusi alla sommità da un tipico elemento cuspidato che termina con una sfera o un pinnacolo.

Le parti significative del trullo di Alberobello sono due: lo spazio centrale quadrato coperto dalla falsa cupola, cui corrisponde esternamente il tetto conico e alcuni spazi laterali con funzioni specifiche (dormire, cucinare) che si affacciano direttamente sul vano centrale. Le aperture sono limitate alla porta d’ingresso quindi, l’interno è molto buio. La perforazione per la ventilazione è limitata alla canna fumaria del focolare che permette una ventilazione trasversale notturna espellendo aria calda e richiamando l’aria fresca esterna da apposite fessure nella parte bassa della porta.

Un tipo di edificio rurale con caratteristiche simili al Trullo tipico dell’isola di Pantelleria è il Dammuso.

Anche l’utilizzo del dammuso era originariamente stagionale e agricolo, oggi viene utilizzato anche come residenza stabile.

A Pantelleria, il cui clima è molto ventoso di conseguenza la forma è compatta e rettangolare, con possibilità di aggregazione di più moduli. L’orientamento è tale da offrire la minor superficie al vento dominante (NORD-EST). La struttura è costituita da una doppia parete in muratura di pietre a secco con intercapedine di minuto pietrame e da una volta a botte in pietra, impermeabilizzata con intonaco di calce. Le aperture sono costituite dalla porta e da piccole aperture rotonde, dette “occhi di pietra”, che permettono la ventilazione notturna e una debole illuminazione diurna. Le strategie di raffrescamento utilizzate sono: smorzamento dei flussi di calore da parte della massa muraria; dissipazione di calore per reirraggiamento notturno della volta; ventilazione notturna che dissipa il calore accumulato durante il giorno.

 

Prof. Fabio Peron
Professore associato settore scientifico-disciplinare Ing-Ind 11 Fisica tecnica ambientale
Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi
Università IUAV di Venezia

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