GIARDINI PENSILI (parte seconda)

GIARDINI PENSILI IN ITALIA E IN EUROPA AI GIORNI D’OGGI

E’ a partire dagli anni ’60 che in molte zone d’Europa inizia ad espandersi la tecnica del verde pensile. Enormi capannoni industriali e aree degradate, potevano essere modificate in meglio creando vere e proprie aree verdi al di sopra delle coperture. Tutte le aree fortemente antropizzate subiscono i medesimi problemi, quali: inquinamento, problemi nel deflusso idrico, polveri nell’aria, rumori, ecc.

Per cercare di diminuire tutte queste problematiche è in questo periodo (anni ’70 e 80′) che gli stati del nord Europa, assieme a quelli dell’area centrali compresi Svizzera e Austria iniziano ad individuare nei giardini/tetti pensili il vero motivo per incentivarne il loro sviluppo ovvero la mitigazione ambientale. Se nel resto d’Europa, il verde pensile è ormai una realtà consolidata e ben sfruttata, così non si può dire per quanto riguarda il nostro paese. In Italia infatti, l’uso del verde pensile è ancora molto limitato, seppur in lenta crescita. Motivi di carattere economico e la poca conoscenza sono alla base di questo poco sviluppo nel nostro paese. Predisponendo degli incentivi e una maggior informazione capillare si avrebbe una maggior richiesta di intervento per i numerosi vantaggi di questa tecnica che unisce vantaggi per l’uomo e per l’ambiente.

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