I SISTEMI SOLARI PASSIVI : materiali trasparenti

Sistema di funzionamento bioclimatico – Edificio per uffici, Wurzburg (Germania) Webler, Geissler, Stuttgart Martin Webler, Garnet Geissler

MATERIALI TRASPARENTI

Il vetro è il materiale trasparente più comunemente usato.
La fig. 1 mostra la trasmittanza di alcuni materiali trasparenti in funzione dell’angolo di incidenza.
La maggior parte dei materiali trasparenti ha una bassa resistenza termica e il fattore più importante nel loro effetto di barriera termica è rappresentato dalla separazione tra aria interna ed esterna. L’obiettivo sarebbe di mantenere un’efficiente trasmittanza della energia solare con la riduzione delle dispersioni di calore. Le proprietà termiche e solari di un vetro singolo possono essere migliorate aggiungendo uno o più strati di vetro (così si migliorano le proprietà isolanti in quanto si creano strati di aria nell’intercapedine, anche se ciò riduce leggermente la trasmittanza solare). Inoltre l’intercapedine tra gli strati di materiale trasparente può essere riempita con gas pesante, come l’anidride carbonica, e una superficie selettiva può essere aggiunta al vetro. Il gas pesante riduce le dispersioni di calore per convezione, mentre la superficie selettiva, trasparente alla radiazioni luminose, riflette la radiazione termica. 

fig. 1

Si possono usare vetri a basso contenuto di ferro. Questi hanno una trasmittanza solare più alta dei vetri ordinari e sono solo leggermente più costosi.
I materiali trasparenti riflettenti il calore, per evitare il surriscaldamento interno in estate, ammettono meno luce solare durante la stagione del riscaldamento. Si stanno sviluppando materiali trasparenti a trasmittanza variabile, denominati cromogenici, che possono cambiare la loro trasmittanza per effetto della luce (fotocromici), del calore (termocromici) e di campo elettrico (elettrocromici).
Altri materiali possibili sono certi polimeri sotto forma di film trasparenti. Alcuni hanno una trasmittanza solare molto alta e possono essere utilizzati in strutture multistrato per dare un ottimo comportamento sia termico che solare. Ma molti sono trasparenti alle radiazioni termiche, non sono rigidi e i loro infissi sono quindi costosi.
Anche gli infissi delle finestre giocano un ruolo importante nella dispersione del calore.
Quelli di legno e di PVC hanno le migliori proprietà termiche. Gli infissi di alluminio sono confrontabili solo se dotati di barriera termica, anche in relazione ai problemi di condensazione.

ISOLAMENTI MOBILI

I materiali trasparenti non sono le sole barriere termiche utilizzabili, anche degli schermi isolanti mobili possono essere usati quando viene a mancare la luce solare diretta, oppure di notte.

Lo schermo più semplice è la tenda. E’ possibile migliorarne la resistenza termica aggiungendo strati a bassa emissività, usando speciali materiali isolanti o curando il dettaglio dei bordi.

Altri sistemi di isolamento interno per la notte sono gli scuretti isolanti.

fig. 2
fig. 3

Con gli isolamenti mobili interni può nascere il problema della condensa sui vetri.
Se l’isolamento è applicato dietro la vetrata e non viene rimosso durante il periodo di soleggiamento è possibile che stress termici causino la rottura del vetro. Ciò dipende anche dal dettaglio di fissaggio dei bordi che può permettere o meno la dilatazione del vetro. Le intercapedini tra gli strati della vetrata possono essere usate per degli isolamenti mobili quali: drappi, fogli di materiale a bassa emissività, tendine avvolgibili e “beadwall“, ossia un riempimento di perline di polistirene pompate con mezzi meccanici nell’intercapedine di notte e rimosse di giorno. I pannelli isolanti mobili da installare all’esterno sono un’altra possibilità, ma devono resistere alla pioggia, al vento, al ghiaccio e ai raggi ultravioletti.
L’importante principio che governa l’isolamento mobile è che lo strato isolante deve essere posto sulla superficie esterna del componente solare (per ridurre i problemi di condensazione e quelli dello stress estivo, rispetto all’applicazione interna) e deve creare una camera d’aria dai contorni ben sigillati (soprattutto in inverno) per ottenere un efficace isolamento.
Il tempo richiesto all’utilizzatore per aprire e chiudere la maggior parte di questi sistemi è considerevole, fatta eccezione per quelli dotati di controllo meccanico. Inoltre i sistemi mobili sono efficaci solo quando sono operativi e quindi non possono ridurre le dispersioni di calore durante il giorno.
Esempi di isolamenti mobili sono forniti dalle fig. 2 e 3.

SCHERMATURE

Al fine di controllare l’immissione in ambiente di radiazione solare diretta è necessario utilizzare degli schermi. E’ importante notare che quando si usa uno schermo orizzontale, l’orientamento a sud dell’edificio o dell’apertura solare è essenziale: basta una piccola deviazione (poco più di 8°) per ridurne l’efficacia.

fig. 4

SCHERMATURE – schermi fissi

La schermatura più efficace per una finestra rivolta a sud è quella orizzontale, mentre per le finestre rivolte ad est oppure ovest si devono usare schermi verticali. I dispositivi più semplici sono gli aggetti ed i frangisole. Il difetto principale degli schermi fissi è che l’entità della schermatura è determinata dalle stagioni solari, piuttosto che da quelle climatiche e ciò produce effetti schermanti anche in periodi in cui è richiesto un riscaldamento passivo (fig. 5). Gli schermi fissi tagliano sempre una parte della radiazione diffusa e quindi riducono l’illuminazione naturale.

fig. 5

SCHERMI MOBILI

In fig. 5 è mostrata una selezione di schermi mobili quali le tende, gli schermi veri e propri, le persiane e gli scuretti. Gli schermi mobili dovrebbero essere progettati anche allo scopo di isolare di notte, durante la stagione del riscaldamento. Gli schermi interni sono meno efficaci in quanto la luce solare entra comunque nell’edificio e non può essere efficacemente riflessa all’indietro, ma comunque per questa ragione gli schermi interni devono avere una colorazione chiara. L’efficienza degli schermi esterni, in quanto dissipano all’aria l’energia solare assorbita, è del 30% superiore a quella degli schermi interni, anche se questi ultimi sono più economici e facili da manovrare manualmente. Il controllo degli schermi può essere sia manuale che meccanici. I controlli manuali sono realizzati tramite leve, aste, corde e catene, mentre i controlli meccanici fanno uso di energia elettrica e possono intervenire sia con il consenso manuale che con quello di un sensore fotoelettrico. Un particolare sistema è costituito dallo “skylid“, nel quale un fluido di lavoro cambia la sua fase da liquida a vapore e la conseguente variazione di peso attiva un’azione meccanica.

VEGETAZIONE

Una vegetazione decidua può essere usata come schermo, ma ciò comporta comunque una riduzione permanente della radiazione solare incidente e quindi questo sistema dovrebbe essere evitato, almeno in aree con limitata radiazione solare invernale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *